Wednesday, April 18, 2012

Pastiera di grano

Immancabile sulle tavole partenopee a Pasqua...il dolce per eccellenza...una friabile frolla con un morbido ripieno a base di latte, grano, ricotta, cedro e aromi...la pastiera di grano. Una vera specialità che in passato si preparava prettamente nel periodo pasquale, ma che oggi spesso viene gustata anche in altre occasioni. Vediamone passo passo la "creazione". Nelle foto che seguono, abbiamo triplicato le dosi

Dunque, primissime operazioni saranno quelle di mescolare il grano col latte e con un pizzico di sale, portando a bollore per una ventina di minuti, girando di tanto in tanto; inoltre, setacciamo la ricotta con qualche cucchiaio di zucchero semolato e con le fialette di aroma di fiori d'arancio. Nel frattempo, allestiamo la frolla, disponendo la farina a fontana su una spianatoia, con lo zucchero e la scorza grattugiata di limone

Amalgamiamo le uova intere

ed iniziamo ad impastare

fino a formare un panetto sodo che poniamo in frigo avvolto da pellicola sino al momento di stendere la frolla

Intanto, a raffreddamento del grano, vi aggiungiamo la buccia grattugiata dei limoni

le uova intere

e la ricotta aromatizzata

Amalgamiamo, infine, lo zucchero

e mescoliamo tutto il composto

aiutandoci con delle fruste elettriche per eliminare tutti i grumi

Da ultimo, incorporiamo il cedro candito tagliato a pezzetti molto piccoli

Una volta preparato il ripieno, stendiamo la frolla con l'ausilio di un matterello

e ne foderiamo degli stampi tondi di vario diametro di larghezza (la vera e tradizionale pastiera napoletana è alta, umida e cremosa, pertanto, con queste dosi, si otterranno 4 o 5 pastiere di media grandezza). Versiamo all'interno della base alcuni mestoli di ripieno, fino quasi ad arrivare all'orlo

Con l'impasto rimanente, ricaviamo delle striscioline che, come per la crostata, posizioneremo incrociate sopra la crema di grano e ricotta

Inforniamo le pastiere a 180° per circa 50 minuti. E questo è il risultato finale...appena in tempo a fotografarlo...


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